sabato 4 settembre 2010

Unico Polo METODOLOGIA SUZUKI in PUGLIA...

...per lo studio della chitarra classica.


Alla guida del Centro un team dcenti compsto da Maurizio Mangia e Giuliana Gnoni.
Al loro attivi figurano tutte le abilitazioni, al massimo grado, necessarie per operare all’interno di tale Metodologia:

   -         Abilitazione Strumentale Suzuki di V° livello
   -         Abilitazione finale CML
   -         Percorso Lullaby
   -         Abilitazione in metodologia Gordon – Musica in culla

Oltre, naturalmente gli studi accademici musicali tradizionali, indispensabili per accedere a tali formazioni.
Dopo 5 anni di attività la CST-Musica continua a portare avanti la peculiarità della didattica utilizzata, riassumibile con una meravigliosa frase coniata dal fondatore del Metodo il M° Shiniki Suzuki (1898-1998) che recita:

“…nessun Bambino è privo di Talento…

...tutto dipende dalle opportunità che gli verranno date per crescere…”

nella foto il M° Shinichi Suzuki

Il CST-Musica raccoglie allievi provenienti da tutta la provincia.

IL  METODO

Come tutti i bambini sono in grado di imparare, per quanto piccolissimi, la loro lingua madre, così sono in grado di apprendere, se adeguatamente stimolati, il linguaggio musicale e qualsiasi altra disciplina. In tutto ciò è inserito il concetto di "empowerment" della persona (sentire di essere in grado di fare e di saper fare)          
Il M° Suzuki aveva compreso che proprio "l'imitazione" è fondamentale nelle prime fasi di apprendimento e, attraverso il metodo che egli chiamò "della lingua madre", dimostrò che si poteva insegnare ad un bambino così come gli si insegna a parlare.           
Impara a suonare ascoltando e ripetendo continuamente un frammento musicale, un ritmo, una melodia che gli stessi genitori, "addestrati" dall'insegnante, gli proporranno nel corso della giornata affinché gli risultino familiari.        
Così facendo la musica entra a far parte in modo naturale della vita del bambino e della sua famiglia, diventerà per loro "metodo di vita", attraverso il quale verrà costruito il carattere, si coltiverà il buon gusto, si imparerà ad entrare in relazione con gli altri rispettando le regole, ma anche affinando la sensibilità; soprattutto si troverà' in essa quella compagnia che non verrà mai meno, ancor più se si sarà in grado di suonare uno strumento.          
Attraverso l'inserimento nei gruppi di ritmica e poi d'orchestra, il bambino (con i suoi genitori) si potrà confrontare con i suoi compagni, imparando a capire in modo concreto il proprio ruolo all'interno di un gruppo, il proprio stile personale, la propria capacita' di stare e di fare con gli altri.



nella foto Arianna (Saluzzo-Cn) ed Enrico (Matino-Le) - Chitarrissima 2009 - Saluzzo (Cn)

Bambini insegnanti e genitori sono coinvolti insieme nel processo. Il genitore infatti partecipa attivamente alla lezione e a tutte le attività didattiche.      


nella foto Padre e Figlio alle prese con la "Musica"

Il bambino non è oggetto passivo in cui inculcare dall'alto le nozioni, ma soggetto attivo di elaborazione, con il coinvolgimento diretto dell'ambiente familiare e di vita.

nella foto il M° Maurizio Mangia e Benedetta (3 anni) - Campeggio Musicale giugno 2009

L' insegnante impara egli stesso con i suoi allievi e famiglie, condividendo con loro l'esperienza formativa. E' emblematico come i genitori Suzuki vadano a lezione e suonino con i loro figli, e come gli insegnanti siedano nella stessa orchestra con i loro allievi.

Il metodo, che vede l’inizio di questo percorso con bambini di 3-4 anni. propone l'apprendimento come gioco, ascolto, imitazione, non richiedendo mai per dovere, ma per automotivazione, per il piacere di riuscire a creare, giocare e suonare con i genitori o con i compagni.
Proprio nel mondo musicale, dove disciplina e regole sembravano indispensabili per progredire, il bambino scopre che l'impegno si può scegliere con gioia se ben motivato, e anche l'applicazione più impegnativa nasce spontanea, viene vissuta come positiva, e si impara ad amare lo studio...

I RISULTATI sono SORPRENDENTI.

È doveroso riconoscere il suo indubbio valore innovativo per la svolta che ha apportato nei metodi d'insegnamento della musica rivolti ai piccoli allievi; un metodo che annulla le rivalità e la competitività e concentra l’attenzione sulla cooperazione.

nella foto Benedetta (4 anni) e Davide (6 anni)  - Campeggio Musicale giugno 2010

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